domenica 28 gennaio 2007



L'uomo non è libero, tanto nelle sue manifestazioni che nella vita. Non può essere ciò che vorrebbe essere, e nemmeno ciò che crede di essere. Non somiglia all'immagine che ha di se stesso, e le parole "Uomo, corona della creazione" non gli si adattano.


"Uomo : una parola altisonante, ma dobbiamo chiederci di che tipo di uomo si tratta. Non certo l'uomo che si irrita per delle sciocchezze, che presta attenzione a delle meschinità e si lascia coinvolgere da tutto ciò che gli succede intorno. Per avere il diritto di chiamarsi uomo, bisogna essere un uomo ed "essere un uomo" è possibile soltanto grazie alla conoscenza di sè, e al lavoro su di sè nella direzione indicata da tale conoscenza.

La conoscenza è una proprietà inalienabile dell'uomo, non può essere nè più grande nè più piccola di lui. Infatti un uomo "conosce" soltanto quando egli stesso "é" quella conoscenza.
Se un uomo sa essere sincero verso se stesso, non sincero come lo si intende abitualmente, ma spietatamente sincero, allora, di fronte alla domanda : " che cosa sei ?" non conterà su una risposta rassicurante. Questa è la prova che un uomo ha vissuto tutta la vita senza porsi tale domanda, e che ritiene scontato di essere "qualcosa", addirittura qualcosa di molto prezioso che non è mai stato messo in dubbio. Allo stesso tempo egli è incapace di spiegare che cos'è questo qualcosa, incapace persino di darne una minima idea, dal momento ch'egli stesso lo ignora.
E se lo ignora, non è forse perchè questo "qualcosa" molto semplicemente non esiste, ma solamente si suppone che esista ? Non è strano che chiudano gli occhi con tanto sciocco compiacimento su ciò che sono realmente, e che passino la vita nella piacevole convinzione di rappresentare qualcosa di prezioso ? Esse si dimenticano di guardare il vuoto insopportabile che si cela dietro la superba facciata creata dal loro autoinganno, e non si rendono conto che questa facciata ha un valore puramente convenzionale.